Cardiologia

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La cardiologia è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura (farmacologica e/o invasiva) delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite che nel mondo occidentale sono la prima causa di morte (50% del totale).

La cardiologia è una disciplina che negli anni più recenti si è molto evoluta e al suo interno si sono sviluppate specialità come l'emodinamica e l'elettrofisiologia. Va inoltre segnalato che il miglioramento terapeutico medico e chirurgico delle cardiopatie congenite ha permesso la sopravvivenza di numerosi bambini che, diventati adulti, hanno determinato il crearsi di una nuova branca della cardiologia dedicata ai cardiopatici congeniti adulti. Oltre che della cura delle malattie cardiovascolari, scompenso cardiaco, anomalie del ritmo, il cardiologo si occupa della prevenzione cardiovascolare e della riabilitazione del paziente sottoposto ad intervento di rivascolarizzazione sia esso cardiochirurgico, che di angioplastica percutanea.

Fra le malattie cardiache principali figurano l'angina stabile da sforzo, l'angina instabile e l'infarto del miocardio, i cui principali fattori di rischio, insieme alla predisposizione genetica, sono stili di vita errati e abitudini sbagliate. Risultano infatti più soggetti coloro che assumono con la dieta grassi e sale in eccesso, che col tempo possono causare ipercolesterolemia e ipertensione, cause principali dell’aterosclerosi. Inoltre anche il fumo di sigaretta e il diabete possono essere considerati pericolosi per lo sviluppo di lesioni arterosclerotiche. Il controllo di tutti questi aspetti, come anche  l’impiego di mezzi farmacologici più recenti,  insieme ad una moderata attività fisica, ha ridotto notevolmente l’incidenza delle malattie cardiovascolari di tipo degenerativo.

Formazione professionale / Patologie
La moderna cardiologia si basa sulla figura del cardiologo, medico chirurgo che si occupa, oltre che della cura anche della prevenzione cardiovascolare e della riabilitazione del paziente sottoposto ad intervento. Questa disciplina negli anni più recenti si è molto evoluta e al suo interno si sono sviluppate altre specializzazioni come l'emodinamica e l'elettrofisiologia. Le malattie di interesse cardiologico più diffuse riguardano le coronarie (cardiopatia ischemica), le turbe del ritmo cardiaco (aritmie), le malattie delle valvole cardiache e le malattie del muscolo cardiaco (cardiomiopatie). Con meccanismi diversi e con diversa incidenza possono tutte portare ad una condizione di scompenso cardiaco, sia acuto che cronico. Oltre a queste, un’altra patologia assai diffusa è rappresentata dall’insufficienza cardiaca, spesso condizione evolutiva finale di molte malattie cardiovascolari.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo in cardiologia è l’osservazione della persona fatta dall’esaminatore (cardiologo) tramite i sensi di tatto, vista e udito della persona, per identificare la presenza di una determinata cardiopatia. Nonostante le più moderne scoperte e tecnologie, rimane sempre uno dei cardini in cardiologia.

Vista

In cardiologia uno sguardo generale al corpo può risultare essenziale per diagnosticare la malattia esatta, ad esempio l’osservazione degli arti può far comprendere di trovarsi di fronte alla sindrome di Holt-Oram, (un difetto cardiaco). Oltre all’ispezione del torace, si osservano anche gli occhi, gli arti, il capo, le mani e piedi.

Tatto

Tramite il tatto i cardiologi riescono a comprendere moltissimo e per questo vengono addestrati all'uso delle parti più sensibili delle mani. Importanti informazioni le si ottengono studiando il polso venoso giugulare e il polso arterioso il cui controllo viene di solito preferito il polso carotideo. La palpazione del torace deve essere effettuata con cura usando soltanto i polpastrelli delle dita.

Udito

I cardiologi utilizzano l’udito nell'esame obiettivo attraverso i loro strumenti tipici: Fonendoscopio Sfigmomanometro