PATOLOGIE MUSCOLO – SCHELETRICHE: L’AZIONE DELLE ONDE D’URTO

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L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i disturbi muscolo-scheletrici (DMS) come “problemi di salute dell’apparato locomotore, in particolare a livello di muscoli, tendini, scheletro, cartilagine, legamenti e nervi”. Queste patologie sono tra i disturbi lavoro-correlati più diffusi, infatti, quasi il 25% dei lavoratori soffre di mal di schiena e circa il 23% accusa dolori muscolaridi diverso genere.

 

Fanno parte del gruppo delle patologie muscolo-scheletriche tutte quelle patologie dell’apparato muscolare e osteoarticolare che colpiscono muscoli, ossa e articolazioni. Anche un semplice mal di schiena o un dolore al collo, agli arti superiori o a quelli inferiori sono da considerare patologie muscolo scheletriche e possono essere provocati o aggravati da atteggiamenti posturali non propriamente corretti o da sollecitazioni ripetute legate all’ambiente lavorativo.

 

E’ importante intervenire prima che queste problematiche muscolo-scheletriche, molto diffuse nella società odierna, cronicizzino determinando dolore persistente, praticando attività fisica, mantenendo una corretta postura e seguendo un regime alimentare corretto così da evitare obesità e sovrappeso.

 

Ma una volta manifestato il dolore cosa si può fare?

 

Negli ultimi decenni, la terapia con onde d’urto ha mostrato la sua versatilità di applicazione nell’ambito delle patologie muscolo-scheletriche, rivelandosi efficace, sicura, non invasiva e  evitando il rischio chirurgico delle stesse.

 

 In termini fisici, l’onda d’urto è definita come un’onda acustica caratterizzata da una fase positiva di rapida ascesa del fronte pressorio (possibile da 1 fino a 1000 Bar in una frazione di nanosecondo), seguita da un altrettanto rapida fase di pressione negativa. Nella pratica ortopedica e riabilitativa, vengono impiegate due principali tipologie di onde d’urto extracorporee: le onde d’urto di tipo focale e le onde d’urto di tipo radiale.

 

Le principali indicazioni terapeutiche per le onde d’urto radiali sono rappresentate dalle patologie muscolo tendinee. Ad oggi, l’applicazione in campo ortopedico e riabilitativo del trattamento con onde d’urto è principalmente indirizzata nell’ambito delle tendinopatie croniche e delle patologie dell’osso.  Tra le indicazioni standard approvate per le tendinopatie croniche, figurano in primo luogo: la tendinopatia calcifica di spalla, la fascite plantare, l’epicondilite laterale del gomito, la tendinopatia patellare e la tendinopatia achillea.

 

Come indicazione generale un ciclo di trattamento prevede in genere 5-10 sedute a cadenza settimanale, ciascuna delle quali richiede un numero di colpi compreso, a seconda della patologia e del distretto da trattare.Allo stesso tempo è necessario analizzare caso per caso ogni singolo paziente in base alla complessità della patologia diagnosticata, in modo da adattarsi alle fasi di cronicizzazione della patologia muscoloscheletrica e prevedere un numero variabile di sessioni terapeutiche.