L’IMPORTANZA DELL’ IDROKINESITERAPIA NELL’INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA

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Per comprendere l’importanza dell’intervento di protesi d’anca e quanto esso sia di attualità nella popolazione basta pensare che in tutto il mondo vengono eseguite ogni anno più di un milione di interventi e, facendo una proiezione nel tempo, sembra che questo dato raddoppierà entro i prossimi due decenni. Ciò è dovuto al fatto che la popolazione tende ad invecchiare sempre di più e quindi vi è più necessità di mantenere un’autonomia locomotoria e un’elevata qualità di vita.

Nonostante questa tipologia di intervento sia molto conosciuta non sempre si fa riferimento all’importanza della fisioterapia nella fase post chirurgica. Nello specifico, nella riabilitazione della protesi d’anca è ottimale che il fisioterapista si metta in contatto con il paziente prima dell’intervento chirurgico per prepararlo a ciò che lo attende nell’immediato postoperatorio ed informarlo sui movimenti che sono a rischio di lussazione dell’anca,  come la flessione oltre i 90°, l’adduzione oltre gli 0° e la rotazione interna ed esterna dell’anca. Allo stesso tempo è importante che dopo l’operazione il paziente svolga la fisioterapia perché nel momento in cui un tessuto subisce un danno, sia esso dovuto a trauma, lesione, o ad un intervento chirurgico, si instaura una naturale sequenza di eventi finalizzata a riparare il tessuto danneggiato.

Puntualizzata l’importanza della fisioterapia a seguito di un intervento, nel corso degli anni l'esercizio acquatico è stato identificato come la strategia terapeutica ideale. In genere, la fisioterapia in acqua è indicata già a partire dai primi giorni post-intervento e questa terapia viene spesso combinata con la terapia a secco perché l’acqua offre numerose possibilità dal momento che il paziente immerso deve riuscire ad adattarsi ad una nuova condizione nella quale per natura non è abituato a vivere. Il paziente deve quindi riuscire ad affrontare i vincoli che essa gli impone con fattori facilitanti e destabilizzanti grazie alle sue proprietà, che lo condizionano impegnandolo sia a livello cognitivo, motorio e sensoriale.

Lo scopo della fisioterapia in acqua è quindi quello di lavorare su più obiettivi: da un lato aiutare il recupero funzionale volto ad esempio alla deambulazione simmetrica che può iniziare precocemente in acqua rispetto che a terra e può inoltre facilitare gli esercizi per il ROM (range of motion) e dare inizio all’allenamento di resistenza. Allo stesso tempo in acqua il dolore si riduce grazie all’effetto di galleggiabilità e alla fluidità con cui vengono svolti i movimenti. In sintesi, quando si vuole rafforzare un gruppo muscolare è importante tener conto di ogni proprietà dell’acqua ed è importante considerare che una stessa attività in acqua e a terra, pur sembrando apparentemente simili, presentano invece notevoli diversità in termini di carico, forza e biomeccanica proprio a grazie alle proprietà dell’acqua.

 

Grazie alla fisioterapia è possibile prevenire il rischio di intervento, provando prima tutti i trattamenti conservativi, come la  terapia fisica, onde, tecarterapia e le infiltrazioni di acido iarulonico, ma una volta arrivati davanti alla protesi come unica soluzione, è meglio affrontarlo rapidamente e non continuare a soffrire inutilmente in particolare se si è in età avanzata. La riabilitazione post -intervento ti permetterà di tornare a camminare in tempi brevi.