IL VALORE AGGIUNTO DELLA RIABILITAZIONE IN ACQUA NELLE OPERAZIONI DI PROTESI D’ANCA

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L’operazione di protesi d’anca è un intervento molto comune in tutto il mondo, infatti vengono eseguiti più di un milione di protesi d’anca ogni anno e questo dato facendo una proiezione nel tempo, sembra che raddoppierà entro i prossimi due decenni.

 

L’indicazione primaria per la chirurgia della protesi d’anca è l'artrosi sintomatica. Infatti più del 90% delle operazioni di artroprotesi totali d’anca nel mondo vengono eseguite per questo motivo.

Probabilmente il motivo per il quale l’artrosi è la causa principale delle operazioni è dovuto al fatto che l’articolazione dell’anca è soggetta a varie forze meccaniche, che portano la cartilagine ialina ad assottigliarsi.

 

Oltre all’artrosi vi sono anche altri motivi per i quali può venir svolto un intervento di protesi d’anca che sono: frattura del collo del femore, artrite reumatoide, insuccesso del trattamento conservativo o del trattamento chirurgico precedente.

 

Nella riabilitazione della protesi totale d’anca è ottimale che il fisioterapista si metta in contatto con il paziente prima dell’intervento chirurgico per prepararlo a ciò che lo attende nell’immediato postoperatorio ed informarlo sui movimenti che sono a rischio di lussazione dell’anca.

 

Lo scopo principale dell’intervento fisioterapico è quindi quello di facilitare la riparazione e guarigione del tessuto, promuovendo il recupero precoce e il ritorno alla funzione dell’arto. Vista la frequenza e l’importanza di questo intervento numerose ricerche scientifiche si sono focalizzate sui benefici aggiuntivi apportati dalla riabilitazione in acqua rispetto alla riabilitazione a secco.

 

Dalla comparazione degli articoli sembrerebbe che la terapia in acqua migliori diversi parametri tra cui il doloresia nell’immediato postoperatorio ed anche nel tempo, la forza muscolarenel precoce postoperatorio che sembra aumentare grazie all’esecuzione di esercizi specifici, il gonfiore nel precoce postoperatorio; la funzionalità del cammino grazie al carico che viene ridotto del 36-46% per cui la deambulazione risulta più fluida e simmetrica, e le tempistiche riabilitative che risultano ampiamente ridotte.

 

Lo scopo dell’esercizio in acqua è quindi quello di lavorare su più obiettivi: da un lato aiutare il recupero funzionalevolto ad esempio alla deambulazione simmetricache può iniziare precocemente in acqua rispetto alla terra, può inoltre facilitare gli esercizi per il ROM e dare inizio all’allenamento di resistenza.

 

E’ importante ricordare che questo tipo di terapia viene spesso combinata con la terapia a secco perché l’acqua offre numerose altre possibilità siccome il paziente immerso deve riuscire ad adattarsi ad una nuova condizione nella quale per natura non è abituato a vivere. Deve quindi riuscire ad affrontare i vincoli che essa gli impone con fattori facilitanti e destabilizzanti grazie alle sue proprietà, che lo condizionano impegnandolo sia a livello cognitivo, motorio e sensoriale.