IDROKINESITERAPIA: IL RECUPERO DOPO L’ICUTS

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Sebbene il rapporto tra mortalità e incidenza sia diminuito negli ultimi due decenni, come mostra uno studio condotto dal Global Burden of Disease (GBD), l'ICTUS rappresenta attualmente la seconda causa di morte a livello mondiale dopo la cardiopatia ischemica. Questa patologia infatti, si verifica a seguito di un’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato oppure uno stravaso di sangue in un’area dell’encefalo, il che determina la morte delle cellule nervose di quell’area. Di conseguenza, le funzioni neurologiche controllate da quell’area (che possono riguardare il movimento di un braccio o di una gamba, il linguaggio, la vista, l’udito, l’equilibrio o altro) vengono perse. Ciò comporta come conseguenza primaria sia la perdita immediata dalle funzionalità generali sia una compromissione dell’equilibrio posturale, determinando una riduzione dell’attività motoria e una rallentata deambulazione, tutti eventi che riducono di molto la qualità della vita.

 

Oggi in Italial’ICTUS rappresenta la prima causa di invalidità ed è per questo motivo che patologie invalidanti come questa richiedono un metodo riabilitativo rapido ed efficace.

 

C’è da sottolineare però che l’adattamento alla disabilità e il recupero dopo l’ICTUS sono processi lunghi, così come la riabilitazione, che richiede un forte impegno e fatica sia per la persona che per la famiglia. Inoltre non è stato possibile delineare un metodo univoco per la riabilitazione in quanto ogni ICTUS è differente dagli altri e soprattutto ogni persona reagisce in modo differente.

Recentemente però l’idrokinesiterapia è risultata un trattamento di grande successo in pazienti con “muscoli deboli” come pazienti affetti da condizioni croniche, tra cui lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla, paralisi cerebrale, artrite e morbo di Parkinson (PD) ma anche in soggetti ictati dove il programma di riabilitazione in acqua promuove il rinforzo muscolare, il controllo dell’equilibrio posturale e la riduzione dello stato di ansia e depressione.

 

Nello specifico, secondo la letteratura scientifica l'idrokinesiterapia risulta essere un valido alleato nel migliorare l'equilibrio posturale nei soggetti che hanno subito un ICTUS poiché, grazie alle caratteristiche fisiche dell’acqua, il peso esercitato sugli arti inferiori è ridotto rispetto agli esercizi svolti a secco. Inoltre la forza di trascinamento esercitata dall'acqua sul corpo aumenta la resistenza al movimento con un conseguente miglioramento del movimento delle articolazioni inferiori.  Tutte le proprietà dell’acqua aiutano infine il paziente a sostenere il proprio corpo più facilmente in acqua che a terra e ad eseguire movimenti con più fluidità e con una diminuzione delle forze caricate sul sistema muscolo-scheletrico.

 

Nel caso specifico di soggetti che hanno subito un ICTUS, un altro vantaggio della terapia in acqua è la riduzione della sensibilità del fuso muscolare durante l'idroterapia. Nello studio randomizzato in pazienti ictati infatti, si è evidenziata una riduzione dell'attività delle fibre gamma con conseguente riduzione degli spasmi muscolari e delle contratture, che ha portato ad una remissione del dolore e degli effetti miorilassanti.

 

L’idrokinesiterapia quindi ha numerosi vantaggi: infatti oltre all’ambiente microgravitario che riduce lo sforzo di esecuzione degli esercizi, è possibile constatare il raggiungimento di risultati in tempi più brevi e la possibilità per il paziente di essere costantemente seguito da un fisioterapista direttamente in acqua che seleziona per lui gli esercizi più idonei ad ogni problematica.