CELLULITE: IL NUOVO TRATTAMENTO FISIOTERAPICO

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Con l’avvento della società del benessere e del consumismo di massa è aumentata anche la richiesta di cibo sempre più sofisticato e di scarsa qualità; tutto ciò ha portato pian piano ad alterazioni metaboliche in ognuno di noi che  molte volte sfociano in quelli che prendono il nome di inestetismi.

 

Tra gli inestetismi più comuni si annoverano la: panniculopatia edomotofibrosclerotica, comunemente denominata cellulite, e la lipodistrofia, ovvero obesità caratterizzata da disarmonica disposizione delle masse adipose.

Con il termine cellulite si rappresenta una particolare condizione morfologica causata da ristagno di liquidi nei tessuti, dovuto ad un’alterazione della circolazione sanguigna e linfatica. Quando sangue e linfa subiscono un rallentamento non hanno più la spinta necessaria per rimuovere le sostanze di scarto e restituirle all’organismo disciolte e purificate. Tali scorie, accumulandosi, vanno a formare nell’ipoderma dei veri e propri depositi che premendo sui tessuti, ne alterano la struttura dando vita al tipico aspetto a buccia d’arancia.

 

La cellulite si sviluppa su un terreno costituzionale predisposto da caratteristiche anatomiche, endocrine e metaboliche, che possono essere anche geneticamente determinate, sulle quali agiscono eventi scatenanti come l’alimentazione errata, il sovrappeso, la sedentarietà, le patologie venose e alcune terapie ormonali. Per alcune di queste varianti agisce anche la componente famigliare, che è diversa da quella genetica; per esempio ci sono famiglie in cui tutti sono in sovrappeso non per la presenza di un particolare gene ma perché si seguono le stesse errate abitudini alimentari. I fattori maggiormente in gioco nel determinare la cellulite sono: razza, familiarità, squilibri ormonali, assunzione di estroprogestinici, gravidanza, disordini alimentari, stipsi, disbiosi, errori della postura, stile di vita, umore.

 

Oggi però tutte queste alterazioni non trovano soluzioni di miglioramento con i metodi che venivano utilizzati più comunemente come l’ alimentazione a basso contenuto calorico, i massaggi connettivali, la pressoterapia, la sauna e il massaggio manuale e quindi si è giunti ad utilizzare altri metodi, fra i quali ricordiamo: l’ ossigeno-ozonoterapia, gli ultrasuoni, la laserterapia, la pressoterapia, la ionoforesi, la calza guaina e il  massaggio linfatico di Vodder

 

Fatte tali considerazioni si giunge alla conclusione che la terapia per la cellulite non può essere inquadrata in uno schema valido indifferentemente per tutte le pazienti, ma deve essere studiata caso per caso, valutando cause e fattori predisponenti. Non vi è una terapia universale valida per tutto e per tutti perché il trattamento deve essere individualizzato su misura e non dispensato preconfezionato.

In questo caso il medico estetico e il fisioterapista svolgono un ruolo molto importante nell’elaborare una terapiaadatta ad ogni persona. Nel dettaglio il fisioterapista aiuta a contrastare alcune delle cause di insorgenza della malattia, favorendo la circolazione venosa e linfatica mediante la massoterapia e il linfodrenaggio, ripristinando il tono muscolare per favorire l’effetto pompa dei vasi, incoraggiando un corretto e costante esercizio fisico e utilizzando eventualmente adeguati elettromedicali.

Dalle ultime ricerche scientifiche le onde d’urto e la laserterapia sono i trattamenti più utili per contrastare questo tipo di inestetismo. Grazie all’applicazione contestuale di onde d’urto e Tecar Terapia è possibile ridurre sensibilmente questo sgradevole effetto a buccia d’arancia. Infatti dirigendo l’onda acustica sulla zona affetta dalla cellulite (glutei e coscia, fianchi e margine mediale delle ginocchia) è possibile stimolare la rigenerazione dei tessuti e la neoproduzione di collagene, migliorando l’elasticità delle molecole collageniche preesistenti. Inoltre la Tecar Terapia dopo l’onda d’urto contribuisce ad un efficace drenaggio dopo il microtraumatismo generato dall’onda d’urto, lasciando così la pelle liscia e compatta.