ARTOSI AL GINOCCHIO: COME RALLENTARNE LA PROGRESSIONE?

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L’artrosi è la patologia più comune in età senile e, tra tutte le artrosi, quella che colpisce il ginocchio è in assoluto la più diffusa. Si tratta di una patologia di tipo cronico-degenerativa che colpisce inizialmente la cartilagine del ginocchio in prossimità del piatto tibiale e dei condili assottigliandone sempre più lo spazio tra i capi ossei fino al loro contatto.

 

Quali possono essere i fattori di rischio e i primi sintomi?

 

Diversi studi scientifici hanno evidenziato dei fattori di rischio su tale patologia dividendoli in “modificabili” e “non modificabili”. I principali fattori modificabili (definiti così perché si possono correggere e contenere) sono eventuali deviazioni strutturali come varismi e valgismi, l’obesità, l’alimentazione e lo stile di vita. I fattori non modificabili sono invece l’età, il sesso e la familiarità.

Per quanto riguarda la sintomatologia invece nella gonartrosi il sintomo principale è il dolore (gonalgia) che si verifica spesso durante la massima flessione e la massima estensione. Il dolored’esordio si percepisce solo in seguito a sforzi prolungati nel tempo come per esempio il camminare per lungo tempo, correre, fare le scale ecc mentre migliora con il riposo; ma con la progressione dell’artrosi il dolore può peggiorare fino ad arrivare a percepirlo a riposo e di notte.

 

Come faccio però a rallentare la progressione dell’artrosi?

 

I diversi studi scientifici dove vengono delineate le linee guida sulla prevenzione e sul trattamento non chirurgico dell’artrosi hanno evidenziato dei punti fondamentali da attuare per rallentare la progressione dell’ artrosi in maniera conservativa: l’esecuzione di esercizi di rinforzo da fare con e senza peso; le infiltrazioni di acido ialuronico l’assunzione di FANS per il trattamento del dolore e infine l’idrokinesiterapia.

 

La riabilitazione in acqua infatti è una tecnica che nasce dalle esperienze rieducative a secco, integrandole, completandole e spesso perfezionandole. Si tratta di un ambiente molto diverso rispetto a quello a secco con dei fondamentali e delle potenzialità di trattamento uniche nel suo genere che la rendono un’ottima alternativa nel campo della riabilitazione.

 

Il rinforzo a secco è indubbiamente il più utilizzato per i pazienti con gonartrosi, nonostante sia comprovato il fatto che esercizi svolti non correttamente o effettuando un sovraccarico sulle articolazioni, ne siano causa primaria. L’ambiente acquatico offre condizioni uniche nel suo genere che lo rendono altrettanto valido a quello a secco e, in alcuni casi, migliore. L’acqua riscaldata e il principio di galleggiabilità rendono questa tecnica ottimale per ridurre il dolore e rinforzare i muscoli e migliorare le articolazioni.

 

L’istruzione al paziente sulla corretta esecuzione di tutti gli esercizi è di fondamentale importanza soprattutto perché l’obiettivo conclusivo del trattamento fisioterapico è quello di ripristinare completamente l’assetto muscolo scheletrico e di offrire al paziente la massima autonomia.

Oggi l’idrokinesiterarpia risulta essere la terapia migliore, sia a livello preventivo per rallentare la progressione dell’artrosi, sia a livello riabilitativo a seguito dell’intervento chirurgico.