Diadinamica

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Le correnti diadinamiche furono scoperte da Pierre Barnard nel 1929. Gli effetti biologici prodotti sono stati descritti come: reazione dinamogena (generatore di forza) stimolante sulla muscolatura e sulla sensibilità con conseguente effetto antalgico e miorilassante e come reazione di assuefazione con annullamento degli effetti biologici che compare quando la corrente è impiegata a frequenza e intensità costante.

Le correnti diadinamiche sono formate da onde con impulsi unidirezionali e sempre positivi e si ottengono modificando la corrente elettrica sinusoidale a bassa frequenza, combinandole e modulandole tra loro.

Nel dettaglio le correnti diadinamiche danno origine a diverse correnti:

  • corrente monofase
  • corrente difase
  • corrente a corto periodo
  • corrente a lungo periodo
  • corrente sincopata

Nel dettaglio le correnti diadinamiche con corrente monofase fissa sono costituiti da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec, seguiti da pause della stessa durata e con la frequenza della corrente di 50 Hz. Le correnti diadinamiche con corrente difase fissa sono composte da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec non seguiti da pause e con la frequenza della corrente di 100 Hz.

Le correnti diadinamiche con corrente a corto periodo sono modulate ad ogni secondo e alternano la corrente monofase e difase mentre le correnti diadinamiche con corrente a lungo periodo sono composte da corrente monofase e difase che si alternano per un tempo maggiore. Le correnti diadinamiche con corrente sincopata sono costituite invece da corrente monofase ad interruzione: per un secondo ed interrotta per un altro secondo o per 2,5 secondi ed interrotta per altri 2,5 secondi.

Gli effetti terapeutici delle correnti diadinamiche sono diversi come l’effetto analgesico, trofico ed eccitomotorio.

La terapia con correnti diadinamiche viene fatta tramite due elettrodi con grandezze in base all'area da trattare, in cui viene posizionato l'elettrodo attivo (in corrispondenza del maggior dolore) mentre l'altro elettrodo viene messo nelle vicinanze. E’ possibile regolare l’intensità della corrente in base alle sensazioni del paziente e alla soglia di percezione dello stimolo e del dolore ma allo stesso tempo, non si superano i 10 minuti di seduta.

Questa tipologia di terapia viene più spesso indicata per i casi di tendinite (al gomito, polso, spalle, ginocchio e caviglia), per i postumi dolorosi e traumi articolari, per artropatie acute e croniche e per algie muscolari.

Tra le controindicazioni sono sicuramente da sottolineare i pazienti portatori di pace-maker o di altre apparecchiature impiantate nella zona immediatamente sottostante la stimolazione, le donne in gravidanza e qualsiasi reazione allergica accertata alla corrente.